Manzoni, Giacomo

Ha iniziato gli studi di composizione nel 1948 a Messina sotto la guida di Gino Contilli, proseguendoli dal 1950 al ’56 presso il Conservatorio di Milano; qui nel 1955 si è laureato in lingue e letterature straniere presso l’università Bocconi.

Redattore nel 1956 della rivista di musica nuova Il Diapason, dal 1958 al ’66 è stato critico musicale de L’Unità e dal 1962 al ’91 insegnante alternamente presso i Conservatori di Milano e Bologna. Ha tenuto seminari e corsi, tra l’altro, a San Marino, Granada, Buenos Aires, Berlino, Tokyo, Osaka, Santiago, Pechino, Parigi ecc., nonché dal 1988 al 2003 un corso speciale di composizione presso la Scuola di Musica di Fiesole.

Tra le tappe principali dell’attività di compositore sono da segnalare: i lavori teatrali La sentenza (Bergamo 1960, Teatro delle Novità), Atomtod (Milano 1965, Piccola Scala), le scene musicali Per Massimiliano Robespierre (Bologna 1975, Teatro Comunale) da cui è stata tratta la Suite Robespierre, e Doktor Faustus – Scene dal romanzo di Thomas Mann (Milano 1989, Teatro alla Scala); composizioni vocali con orchestra, tra cui Ombre (alla memoria di Che Guevara) (1968), Parole da Beckett (1971) per due cori, tre gruppi strumentali e nastro magnetico, Hölderlin (frammento) (1972), Il deserto cresce. Tre metafore da Friedrich Nietzsche per coro e orchestra (1993), Allen per lettore e orchestra da camera (1996), Moi, Antonin A. per soprano leggero, lettore e orchestra (Firenze, 1997); inoltre Insiemi (1967) per orchestra, Modulor per quattro orchestre, Masse: omaggio a Edgard Varèse (1977) per pianoforte e orchestra, Scene sinfoniche per il Doktor Faustus (1984), Sembianti (2003), Progetto Eliogabalo (2007) per orchestra ecc.
Ha composto altresì musica da camera tra cui Piccola suite (1952-55) per violino e pianoforte, Musica notturna (1966), Quadruplum (1968) per due trombe e due tromboni, un Quartetto per archi (1971), Hölderlin: Epilogo (1980) per dieci strumenti, Opus 50 (Daunium) per dieci strumenti e percussione (1984), un secondo quartetto per archi dal titolo Musica per Pontormo (1995), Trame d’ombre per due voci, coro e ensemble (1998), Oltre la soglia (alla memoria di F. Donatoni) (2000), Freedom (Omaggio a Jimi Hendrix) per violoncello e suoni registrati (2001).
Inoltre pezzi con live electronics, tra cui Quanto oscura selva trovai (1995) per trombone e coro, e 6 Canti dal Kokin Shu (2007), per voce femminile.

Ha collaborato con saggi su autori antichi e moderni (Monteverdi, Brahms, Dallapiccola ecc.) e su varie tematiche musicali a pubblicazioni italiane e straniere. Dal 1981 fa parte della redazione della rivista Musica/Realtà.

Tra le sue pubblicazioni Scritti, Firenze 1991, Tradizione e utopia, Milano 1994, Écrits, Parigi 2006, Parole per musica, Palermo 2007, una nuova raccolta di scritti a cura di R. Pozzi è in corso di stampa (Lucca 2008), un volume di saggi in occasione dei suoi settant’anni è stato pubblicato nel 2002.

L’incisione su disco di Masse: omaggio a Edgard Varèse ha conseguito vari premi internazionali, la composizione Dedica il Premio Abbiati della critica quale migliore novità in Italia nel 1986. Per l’attività didattica gli è stato conferito nel 1991 il premio Omaggio a M. Mila. Altri riconoscimenti: Prix des muses, Ambrogino d’oro, Leone d’oro alla carriera (Biennale Musica Venezia).