Nato a Imperia, la sua carriera si è svolta prevalentemente a Milano: qui si è laureato in Architettura al Politecnico, compiendo parallelamente gli studi di Composizione presso il Conservatorio (si diploma in seguito alla Hochschule für Musik di Friburgo con Brian Ferneyhough e Klaus Huber).
La frequentazione del DAMS di Bologna (si laurea con Luigi Rognoni) è all’origine della sua produzione saggistica, che comprende scritti su Schumann, Schönberg e l’Espressionismo, Grisey, Xenakis.
Frequentato dalle principali rassegne di musica contemporanea, annovera nel suo catalogo alcuni interessanti titoli operistici come Schwelle, basata sui Sonetti a Orfeo di Rilke; Atlante occidentale e Unreported inbound Palermo (su testi di Daniele Del Giudice, dapprima in forma oratoriale alla Biennale di Venezia del 1995, poi in forma scenica come coproduzione tra Teatro Comunale di Bologna e Pocket Opera Nürnberg, menzione speciale della giuria al Prix Italia del 1996), il Mine-haha di Wedekind, nella rielaborazione di Daniela Morelli (anch’esso successivamente approdato alla versione radiofonica, con Ottavia Piccolo per la RSI, 2003) e Il Violino, il soldato e il diavolo, pièce di “teatro su nero” liberamente ispirata alla Histoire du soldat di Stravinsky, scritto per il Teatro del Buratto nel 2004. Tra i suoi ultimi brani due cicli, Lost and found (per due strumenti, 2006) e gli studi dal titolo Figurazione dell’invisibile (Wien Modern 2000, Rondò Milano 2007). Importante nella musica di Melchiorre è la presenza o l’ispirazione dell’elaborazione elettronica: in questo si vedono le frequentazioni dei Ferienkurse di Darmstadt (premio Kranichstein per A Wave) e dell’Ircam parigino (Le città invisibili, Ensemble InterContemporain-IRCAM, D. Robertson), solo per citarne due tra le più significative. Suo scopo dichiarato è quello di unire nella scrittura musicale la penna e il computer, intesi come due paradigmi, due modi di pensare la musica diversi, ma che è necessario, seppure difficile, integrare.
Ha recentemente scritto Lost and found, cretto per Milano Musica 2006, Angelus novus per voce e ensemble, 2007 e Silenzio per recitante, voci e ensemble su testo di Yasunari Kawabata (Festival MiTo, 2007). Di notevole importanza l’ultima opera Il Maestro di Go, ancora su libretto -tratto dal romanzo omonimo- di Yasunari Kawabata, commissionata dall’Arena di Verona e andata in scena nell’ottobre 2008 con la regia di Elisabetta Brusa e la direzione di Yoichi Sugiyama.
Nel Festival MiTo 2009 ha presentato Terra incognita (seconda) per l’ensemble Risognanze diretto da Tito Ceccherini. Nel Festival Milano Musica del 2010 è stata presentata l’ultima versione di Lontanando per orchestra (Orchestra Verdi diretta da Daniel Kawka). Blue Fable per ensemble, diretto da Tito Ceccherini, è stato eseguito alla Biennale 2012. Dal 2013 al 2016 è stato Direttore del Conservatorio di Musica G. Verdi di Milano. Inventario per grande orchestra (commissione Orchestra Verdi – Milano, diretto da Francesco Bossaglia) è del 2018. Unreported (versione ridotta e non scenica, Ensemble Icarus) del 2019, ripreso a Milano, Reggio Emilia, Bologna.
Nel Gennaio 2020 Jader Bignamini dirige l’Orchestra Verdi nella prima di Dal buio, per grande orchestra. Nella Biennale dello stesso anno, l’ensemble Fractales (Bruxelles) esegue in prima SoNaR, commissione del Festival. A Traiettorie di Parma nel 2022 (ensemble Syntax), auch du su testi di Celan.
Nel 2023 pubblica una collezione di suoi scritti dal titolo Testo e Suono – musica come qualcosa “che solo coi suoni si può dire”, per la LIM.
Born in Imperia, his career has mainly taken place in Milan, where he graduated in Architecture at the Polytechnic, while at the same time studying Composition at the Conservatory (he later graduated from the Hochschule für Musik in Freiburg with Brian Ferneyhough and Klaus Huber). His attendance at DAMS in Bologna (he graduated with Luigi Rognoni) is at the origin of his essay production, which includes writings on Schumann, Schönberg and Expressionism, Grisey, Xenakis. His works were presented in major contemporary music festivals, his catalogue includes some interesting operatic titles such as Schwelle, based on Rilke’s Sonnets to Orpheus; Atlante occidentale and Unreported inbound Palermo (on texts by Daniele Del Giudice, first in oratorio form at the Venice Biennale in 1995, then in stage form as a co-production between Teatro Comunale di Bologna and Pocket Opera Nürnberg, special mention of the jury at the Prix Italia in 1996), Wedekind’s Mine-haha in Daniela Morelli’s elaboration (also later made into a radio version, with Ottavia Piccolo for RSI, 2003) and The Violin, the Soldier and the Devil, a ‘theatre-on-black’ pièce freely inspired by Stravinsky’s Histoire du soldat, written for the Teatro del Buratto in 2004. His latest pieces include two cycles, Lost and found (for two instruments, 2006) and studies entitled Figurazione dell’invisibile (Wien Modern 2000, Rondo Milano 2007). Important in Melchiorre’s music is the presence or inspiration of electronic processing: in this one can see the attendance of the Darmstadt Ferienkurse (Kranichstein Prize for A Wave) and the Parisian Ircam (The Invisible Cities, Ensemble InterContemporain-IRCAM, David Robertson), to name but two of the most significant. His declared aim is to unite in music writing the pen and the computer, understood as two paradigms, two different ways of thinking about music, but which it is necessary, albeit difficult, to integrate. He has recently written Lost and found, cretto for Milano Musica 2006, Angelus novus for voice and ensemble, 2007, and Silenzio for speaker, voices and ensemble on a text by Yasunari Kawabata (Festival MiTo, 2007). Her most recent opera Il Maestro di Go, again on a libretto -drawn from the novel of the same name- by Yasunari Kawabata, commissioned by the Arena di Verona and staged in October 2008 under the direction of Elisabetta Brusa and conducted by Yoichi Sugiyama, was of considerable importance. At the 2009 MiTo Festival she presented Terra incognita (seconda) for the Risognanze ensemble conducted by Tito Ceccherini. In the Milano Musica Festival in 2010, he presented the latest version of Lontanando for orchestra (Orchestra Verdi conducted by Daniel Kawka). Blue Fable for ensemble, conducted by Tito Ceccherini, was performed at the 2012 Biennale. From 2013 to 2016 he was Director of the Conservatorio di Musica G. Verdi in Milan. Inventario for large orchestra (commissioned by Orchestra Verdi – Milan, conducted by Francesco Bossaglia) was in 2018; Unreported (reduced and unstaged version, ensemble Icarus) in 2019, performed in Milan, Reggio Emilia, Bologna.
In January 2020, Jader Bignamini conducted the Verdi Orchestra in the premiere of Dal buio, for large orchestra. In the Biennale of the same year, the ensemble Fractales (Brussels) premiered SoNaR, commissioned by the Festival. At Traiettorie in Parma in 2022 (ensemble Syntax), auch du on texts by Celan.
In 2023, he published a collection of his writings entitled Text and Sound – music as something ‘that can only be said with sounds’, for LIM Publishing.